Παρασκευή 1 Μαρτίου 2024

Πάνος Τσολάκος (1934-2024 ): Κεραμίστας - Faenza, Italia


ΑΘΑΝΑΤΟΣ!!!
Στις 29 Φλεβάρη 2024 έφυγε ο Πάνος (Νότης) Τσολάκος, θείος μου, μόνιμος κάτοικος, από πολλές δεκαετίες, της Faenza Ιταλίας. 
Αφιέρωμα για το θάνατό του... 
 -Il cordoglio per la morte di Panos.
"Se ne va un pezzo della nostre storia".
Ci ha lasciato nel mezzo della festa come una vera rockstar.
-Συλλυπητήρια για τον θάνατο του Πάνου.
«Ένα κομμάτι της ιστορίας μας έχει φύγει».
Μας άφησε στη μέση του πάρτι σαν πραγματικός ροκ σταρ-
Τι ωραίοι τίτλοι για τον μεγάλο κεραμίστα!
Οι Ιταλοί τον θεωρούν μέρος της ιστορίας τους!
Περήφανος για τον Πάνο!!!




Ο Πάνος Τσολάκος ήταν διακεκριμένος Χαλκιδέος κεραμίστας που έζησε  στη Faenza της Ιταλίας.
Είναι πρώτος ξάδελφος με τη συγχωρημένη την μάνα μου. 
Η γιαγιά μου η Μαρίκα και η μάνα του η Ανέζω αδελφάδες. Πατέρας του ήταν ο Αναστάσιος Τσολάκος και εργαζόταν στο Δημόσιο Ταμείο. Είχε μια αδελφή την Βασιλική(Κική)
Δυστυχώς δεν αξιώθηκα να πάω ποτέ κοντά του.
Από αυτά που ξέρω στα εφηβικά του χρόνια έκανε παρέα με τον Δημήτρη Μυταρά τον γνωστό ζωγράφο και ήταν φίλος με τον Κώστα Καζάκο. Θέλανε και οι τρεις να γίνουν ηθοποιοί τελικά έγινε μόνο ο Καζάκος. Ο Νότης από μικρός είχε κλήση στην αγγειοπλαστική και θυμόταν η μάνα μου ότι πάντα περιφερόταν στις ακρογιαλιές της Χαλκίδας και μάζευε διάφορα βότσαλα και άλλα...
Στις αρχές της δεκαετίας του '60 συμμετείχε σε εκθέσεις (συνήθως ομαδικές)και αναφερόταν ως νέος, ταλαντούχος κεραμίστας πολλά υποσχόμενος.
Απόκομμα της "Αυγής" με κριτική της συνέκθεσης του Πάνου Τσολάκου με τον Χρίστο Δαγκλή (ζωγράφος-χαράκτης) στην αίθουσα της "Αρχιτεκτονικής".



 
Στο δεύτερο μισό της δεκαετίας του '60 κατόπιν υποτροφίας πήγε στο Παρίσι όπου διέμεινε επί διετία. Η ζωή τα έφερε να εγκατασταθεί στη μητρόπολη της κεραμικής τέχνης Faenza της Βόρειας Ιταλίας όπου και αναδείχθηκε σε πασίγνωστο κεραμίστα παγκοσμίως. Το 1971 απέκτησε το Βραβείο Faenza με το έργο "Μεγάλες πλαστικές φόρμες σε καφέ και λευκό". 
Πολλοί Έλληνες κεραμίστες κατά την διαδρομή των σπουδών τους έχουν περάσει από το εργαστήριο του θείου Νότη,έχουν πάρει τις συμβουλές και έχουν δει τον τρόπο εργασίας του.
Ζει μόνιμα εκεί από τότε...



Nato a Chalkis (Grecia) nel 1934 Panos Tsolakos compie gli studi classici nella sua città e compie le sue prime esperienze ceramiche realizzando alcuni lavori, ispirati a Picasso, in una fornace locale.
Successivamente si trasferisce in Francia dove nel 1960 vince una borsa di studio che lo porta a Faenza a frequentare i corsi di ceramica all'Istituto G. Ballardini.
Alternandosi tra lo studio di Carlo Zauli a Faenza e la manifattura ceramica pesarese di Franco Bucci realizza un'interessante produzione in grès con la quale partecipa, intorno alla metà degli anni Sessanta ai concorsi di Cervia, Gualdo Tadino e Gubbio.
Nel 1968 apre a Faenza un laboratorio proprio dove accanto alla produzione scultorea affianca una serie di lavori prodotti in piccola serie.
Nel 1971 ottiene il Premio Faenza con l'opera "Grandi forme plastiche in bruno e bianco".

Γεννημένος στη Χαλκίδα το 1934, ο Πάνος Τσολάκος ολοκλήρωσε τις κλασικές του σπουδές στην πόλη του και έκανε τις πρώτες κεραμικές του εμπειρίες δημιουργώντας κάποια έργα, εμπνευσμένα από τον Πικάσο, σε έναν τοπικό κλίβανο.
Αργότερα μετακόμισε στη Γαλλία, όπου το 1960 κέρδισε μια υποτροφία που τον οδήγησε στη Faenza για να παρακολουθήσει μαθήματα κεραμικών στο Ινστιτούτο G. Ballardini.
Εναλλακτικά μεταξύ του στούντιο Carlo Zauli στη Faenza και του Franco Bucci με βάση την κεραμική κατασκευή του Pesaro, δημιούργησε μια ενδιαφέρουσα παραγωγή κεραμικών με την οποία συμμετείχε στους διαγωνισμούς Cervia, Gualdo Tadino και Gubbio στα μέσα της δεκαετίας του 1960.
Το 1968 άνοιξε ένα εργαστήριο στη Faenza όπου, παράλληλα με τη γλυπτική του παραγωγή, πλαισίωσε μια σειρά έργων που παράγονται σε μικρές σειρές.
Το 1971 απέκτησε το Βραβείο Faenza με το έργο "Μεγάλες πλαστικές φόρμες σε καφέ και λευκό".



Από αριστερά: Κώστας Παππής-Γεωργίου, Χρήστος Αμανατίδης,Δημήτρης Μυταράς και πίσω ο ασπρομάλλης Πάνος(Νότης) Τσολάκος. 
Φίλοι όλοι από τα παλιά.


1989. Στα φετεινά του 85 γενέθλια!









Panos Tsolakos in conversazione con Franco Bertoni (Italiano) Copertina flessibile
(Πάνος Τσολάκος σε συνομιλία με τον Φράνκο Μπερτόνι (Ιταλικά) Χαρτόδετο)

           



 Έργα του
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Una pubblicazione che dà modo di conoscere meglio Panos Tsolakos, uno dei protagonisti del rinnovamento ceramico avvenuto a Faenza negli anni Sessanta e Settanta, vincitore del Concorso Internazionale della Ceramica d’ arte del 1971 e di numerosi e prestigiosi altri riconoscimenti in Italia ed all’estero. “Panos Tsolakos in conversazione con Franco Bertoni” è il libro (pubblicato da Edit Faenza) che viene presentato mercoledì 24 novembre 2004 (alle ore 18.00) nella sala convegni del Museo Internazionale delle Ceramiche.
Nella conferenza, organizzata dal Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, accanto a all’artista Panos Tsolakos e a Franco Bertoni, esperto delle collezioni moderne del Museo delle Ceramiche, sono previsti gli interventi di Dante Stefani e Jadranka Bentini, presidente e direttore del M.I.C., Donatella Callegari, assessore alla Cultura Faenza, Pier Giorgio Bettoli, presidente della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza, Claudio Spadoni, storico dell’arte.
Franco Bertoni, ha impostato in forma di intervista il testo che, spiega “oltre che a collocare i primi punti di riferimento nell'intensa attività di Panos Tsolakos in attesa di un’ auspicata monografia, ha il pregio di ripercorrere, sul filo della memoria di un protagonista, personaggi e eventi di un felice momento delle storia artistica e ceramica faentina che si è svolto sotto il segno di un dialogo con il più ampio mondo della cultura internazionale e di un’ originale e innovativa ricerca tecnica e formale.”

Colloquiando con l’artista, si ritorna al periodo in cui mentre era ancora alto e vigoroso il magistero di Angelo Biancini che aveva dato nuovi orizzonti ai destini della ceramica assimilandola a una produzione più propriamente scultorea, una nuova generazione iniziava a dimostrare una certa insofferenza nei confronti del repertorio essenzialmente figurativo, e procedeva, parallelamente, sia ad indagare le possibilità espressive offerte da un materiale quale il grès, sia a dimostrare maggiori attenzioni verso le correnti artistiche filiate dell’Astrazione e dall' Informale.
Carlo Zauli e Panos Tsolakos sono stati, a Faenza, i maggiori interpreti di questa tendenza: grande fu l'urto che il grès provocò nella tradizione ceramica faentina dove significava trasgredire alle radicate concezioni e prassi di una ceramica quasi esclusivamente come oggetto domestico; maiolica e decoro. “Il "brutalismo" materico del grès” aggiunge Bertoni “veniva certamente da lontano, nel tempo e nello spazio, ma si dimostrò la carta vincente per artisti che seppero declinare una nuova sensibilità espressiva in sculture, oggetti unici e, industrial design tramite le loro collaborazioni con alcune tra le più importanti aziende produttrici di piastrelle del periodo. La ricerca condotta sul grès nella Faenza degli anni Cinquanta e Sessanta coinvolse il Laboratorio Tecnologico dell'Istituto d' Arte diretto da Tonito Emiliani che fornì tecnici qualificati alle maggiori industrie italiane, lo studio di Zauli, partito sul solco della maiolica, e l'atelier di Panos Tsolakos che si dedicò fin dall'inizio a questo materiale.”
La centralità del grès per gli sviluppi della ricerca ceramica italiana di quegli anni è attestata sia dalle coeve esperienze svolte in area pesarese e veneta, se pur con esiti e intenti diversi, sia dall'attrazione esercitata da Faenza nei confronti di artisti, collezionisti, critici d'arte, galleristi, aziende e studenti provenienti da tutta Europa e dal mondo e richiamati in questa città proprio per le ricerche tecniche e artistiche che vi si stavano conducendo. Anche il Concorso Internazionale della Ceramica e il Museo Internazionale delle Ceramiche hanno rivestito un ruolo non secondario in questa vicenda, premiando e accogliendo nelle collezioni permanenti opere realizzate quasi esclusivamente in grès nel periodo che va dal 1961 al 1973.
PANOS TSOLAKOS
Nasce a Chalis, in Grecia, nel 1934 ed è qui che apprende le prime rudimentali nozioni sulla tecnica della ceramica dagli artigiani del luogo. Dopo gli studi classici, e la partecipazione, nel 1958, alle esposizioni di Ostenda e Gmunden, soggiorna per breve tempo a Parigi.
Nel 1960 vince una borsa di studio per l’Italia e si trasferisce a Faenza. Qui segue per quattro anni i corsi dell’Istituto d’Arte per la Ceramica, ed inizia a conoscere ceramisti già affermati ed a partecipare a mostre  e concorsi. In breve tempo, arrivano le prime affermazioni ed i primi successi. Nel 1963 tiene una prima personale con il grès ad Atene, nella galleria “Architektoniki” e pubblica sui giornali greci vari articoli sulla ceramica.” Nel 1964 partecipa per la prima volta al Concorso Internazionale per la Ceramica d’Arte Contemporanea di Faenza e vince il secondo premio.
Nello stesso anno, tiene una personale al Palazzo Charlotteborg di Copenaghen. Nel 1968 si aggiudica il primo premio alla Biennale per la Ceramica di Vallauris dove due anni dopo vincerà un riconoscimento speciale. Sempre nel 1970, si aggiudica il primo premio alla Biennale per la Ceramica di Gubbio. Nel 1971 vince il Premio Faenza ed il Concorso Internazionale per la Ceramica di Gualdo Tadino. Nel 1972, espone alla Biennale d’Arte di Venezia e due anni dopo partecipa all’Esposizione della Ceramica Europea di Freisen (Colonia):
Nel 1970 era entrato in contatto con vari architetti svizzeri, iniziando un stretta collaborazione con Alberto Finzi di Lugano con cui realizza una serie di opere scultoree in ceramica, marmo, granito e bronzo per diversi edifici pubblici e di culto (come la cattedrale di Chiasso) e un grande rilievo in ceramica per un complesso scolastico a Massagno.
A Reinfeld, presso Basilea, realizza un grande rilievo in ceramica e un una chiesa del Lussemburgo, un grande fonte battesimale. Dal 1972 collabora come designer, per la ceramica Iris.
Sue opere sono conservate in diversi musei e collezioni private. Vive e lavora a Faenza. Da diverso tempo si è ritirato dalle attività espositive.